EVENTO TRASCORSO
HOMO – HOMINI – LUPUS - Riflessioni sull'umano
Comune di Misano Adriatico
Siamo nati buoni o malvagi? Fino a che punto la frase di Plauto “homo homini lupus”, adottata da Hobbes, definisce davvero il rapporto tra gli uomini nello stato di natura?
Di primo acchito, a guardarsi intorno, parrebbe di sì. Il mondo è divenuto un teatro di guerra, è in atto una competizione spietata e che dire di più. Ma come si comporterebbe l’uomo se vivesse senza alcuna imposizione sociale, facendo parlare soltanto la propria natura?
È la domanda che si sono posti moltissimi tra filosofi e uomini di cultura di tutte le epoche, senza mai giungere ad una risposta univoca.
È sufficiente guardarci attorno e riflettere su alcuni valori propagandati nel complesso dalla comunità mondiale, di cui facciamo parte, per intuire come antagonismo, violenza, prevaricazione, cinismo non siano affatto concetti estranei al terzo millennio.
Ed è proprio a questo tema che è dedicata la nuova rassegna filosofica misanese curata da Gustavo Cecchini dal titolo : HOMO HOMINI LUPUS – Riflessioni sull'umano che dal 6 Ottobre sarà punto di riferimento per appassionati di speculazione filosofica di tutta la riviera romagnola e oltre.
Sei appuntamenti con pensatori di eccellenza per riflettere su ciò che ci rende umani.
Venerdi 6 Ottobre apre la rassegna uno dei filosofi più seguiti e stimati : Salvatore Natoli con una lectio dal titolo : “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” Riflessioni sulla regola aurea“.
Nella riflessione che intendo svolgere, dice Natoli, cercherò di mostrare come la regola aurea non solo stia alla base di tutte le morali, ma sia posta in natura a salvaguardia della specie”.
Venerdi 13 Ottobre è in arrivo Enzo Bianchi monaco cristiano e affermato saggista italiano, fondatore della Comunità monastica di Bose, che terrà una lezione dal titolo : Per un nuovo umanesimo. Michel de Certeau, teologo e antropologo, instancabile viaggiatore attraverso paesi, culture e persone diverse, riteneva che il primo, fondamentale cammino di umanizzazione consistesse nell’avere «il gusto dell’altro»: per lui l’altro è «l’irriducibile e colui senza il quale vivere non è più vivere». In questo senso possiamo declinare il rapporto tra noi e gli altri come una relazione dinamica in cui entra in gioco anche la dimensione temporale. Ovvero, oggi io sono quello che altri sono stati prima di me e, a loro volta, gli altri possono diventare quello che io sono o ero a un certo punto della mia vicenda umana.
Venerdi 20 Ottobre sale il palco dell'Astra Marco Guzzi, filosofo e poeta fondatore dei gruppi Darsi pace che ha scelto come titolo del suo intervento: l'umano è permanente rivoluzione. Oggi più che mai ci risulta evidente la natura metamorfica, e cioè storica, dell'essere umano. E oggi più che mai siamo chiamati a decidere verso quale forma appunto di umanità vogliamo dirigerci. Ci si aprono dinanzi infatti progetti molto diversi, e radicali, di umanità, a volte davvero inquietanti. Quali sono dunque le direzioni fondamentali, le antropologie, che ci si offrono come alternative in questo Bivio della storia planetaria? E quale vogliamo prendere?
Venerdi 27 Ottobre la filosofa Laura Boella interverrà nella rassegna con la lectio dal titolo : L'empatia oltre l'antitesi di egoismo e altruismo.
L'empatia è diventata una parola chiave del nostro tempo perchè è apparsa una risorsa per gettare un ponte tra l'individualismo sfrenato e il senso di impotenza legato a fenomeni come la globalizzazione, la pandemia, la guerra, la crisi climatica. La capacità empatica permette di ripensare la vecchia antitesi egoismo-altruismo che non fa i conti con l'originaria relazionalità umana. D'altra parte, non basta sostenere che l'essere umano è un animale sociale (oggi si direbbe empatico): l'empatia pone di fronte alle infinite variazioni della relazionalità umana, comporta scelte e impegni basati sul riconoscimento dell'altro come abitante del mondo.
Un gradito ritorno a Misano, venerdi 3 Novembre, è quello di Paolo Ercolani con Automi connessi : l'umano nella rete. La generazione dei nativi digitali vive un paradosso enorme. La più social, quella con maggiori occasioni di relazionarsi col mondo e conoscere un grandissimo numero di persone grazie alla Rete, è anche quella in cui i ragazzi dichiarano di sentirsi soli, inadeguati ad affrontare la vita reale, costantemente sotto la pressione di schermi colorati che non smettono mai di ipnotizzarli, monopolizzando la loro attenzione e colonizzando la loro vita personale.
Venerdi 10 Novembre, con lo storico Franco Cardini faremo “un'esame di coscienza dell'Occidente”.
Di che cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Oggi, con la guerra in Ucraina, sembra ritornare in auge un concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrappongono alla ‘barbarie’ orientale, russa e cinese.
Ma non è sempre stato così, anzi, e siamo sicuri che questa idea di Occidente, questa alleanza fatta di valori, di economia e di tecnologia militare, duri per sempre?
Chiusura, venerdi 17 Ottobre, con Ivano Dionigi e un titolo che ci riporta agli eventi drammatici di questi ultimi tempi : Il grido della natura. Chi è Dedalo, l’architetto del mondo, l’uomo o la natura? Secondo Lucrezio (I sec. a. C.), autore del poema filosofico Sulla natura (De rerum natura), tra la forza dell’uomo e la forza creatrice e distruttrice della natura c’è una costante competizione. L’uomo con la tecnica colma le lacune e corregge i difetti della natura, e con le arti manuali e liberali raggiunge il vertice del progresso.
Ingresso gratuito e libero fino ad esaurimento posti.
Di primo acchito, a guardarsi intorno, parrebbe di sì. Il mondo è divenuto un teatro di guerra, è in atto una competizione spietata e che dire di più. Ma come si comporterebbe l’uomo se vivesse senza alcuna imposizione sociale, facendo parlare soltanto la propria natura?
È la domanda che si sono posti moltissimi tra filosofi e uomini di cultura di tutte le epoche, senza mai giungere ad una risposta univoca.
È sufficiente guardarci attorno e riflettere su alcuni valori propagandati nel complesso dalla comunità mondiale, di cui facciamo parte, per intuire come antagonismo, violenza, prevaricazione, cinismo non siano affatto concetti estranei al terzo millennio.
Ed è proprio a questo tema che è dedicata la nuova rassegna filosofica misanese curata da Gustavo Cecchini dal titolo : HOMO HOMINI LUPUS – Riflessioni sull'umano che dal 6 Ottobre sarà punto di riferimento per appassionati di speculazione filosofica di tutta la riviera romagnola e oltre.
Sei appuntamenti con pensatori di eccellenza per riflettere su ciò che ci rende umani.
Venerdi 6 Ottobre apre la rassegna uno dei filosofi più seguiti e stimati : Salvatore Natoli con una lectio dal titolo : “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” Riflessioni sulla regola aurea“.
Nella riflessione che intendo svolgere, dice Natoli, cercherò di mostrare come la regola aurea non solo stia alla base di tutte le morali, ma sia posta in natura a salvaguardia della specie”.
Venerdi 13 Ottobre è in arrivo Enzo Bianchi monaco cristiano e affermato saggista italiano, fondatore della Comunità monastica di Bose, che terrà una lezione dal titolo : Per un nuovo umanesimo. Michel de Certeau, teologo e antropologo, instancabile viaggiatore attraverso paesi, culture e persone diverse, riteneva che il primo, fondamentale cammino di umanizzazione consistesse nell’avere «il gusto dell’altro»: per lui l’altro è «l’irriducibile e colui senza il quale vivere non è più vivere». In questo senso possiamo declinare il rapporto tra noi e gli altri come una relazione dinamica in cui entra in gioco anche la dimensione temporale. Ovvero, oggi io sono quello che altri sono stati prima di me e, a loro volta, gli altri possono diventare quello che io sono o ero a un certo punto della mia vicenda umana.
Venerdi 20 Ottobre sale il palco dell'Astra Marco Guzzi, filosofo e poeta fondatore dei gruppi Darsi pace che ha scelto come titolo del suo intervento: l'umano è permanente rivoluzione. Oggi più che mai ci risulta evidente la natura metamorfica, e cioè storica, dell'essere umano. E oggi più che mai siamo chiamati a decidere verso quale forma appunto di umanità vogliamo dirigerci. Ci si aprono dinanzi infatti progetti molto diversi, e radicali, di umanità, a volte davvero inquietanti. Quali sono dunque le direzioni fondamentali, le antropologie, che ci si offrono come alternative in questo Bivio della storia planetaria? E quale vogliamo prendere?
Venerdi 27 Ottobre la filosofa Laura Boella interverrà nella rassegna con la lectio dal titolo : L'empatia oltre l'antitesi di egoismo e altruismo.
L'empatia è diventata una parola chiave del nostro tempo perchè è apparsa una risorsa per gettare un ponte tra l'individualismo sfrenato e il senso di impotenza legato a fenomeni come la globalizzazione, la pandemia, la guerra, la crisi climatica. La capacità empatica permette di ripensare la vecchia antitesi egoismo-altruismo che non fa i conti con l'originaria relazionalità umana. D'altra parte, non basta sostenere che l'essere umano è un animale sociale (oggi si direbbe empatico): l'empatia pone di fronte alle infinite variazioni della relazionalità umana, comporta scelte e impegni basati sul riconoscimento dell'altro come abitante del mondo.
Un gradito ritorno a Misano, venerdi 3 Novembre, è quello di Paolo Ercolani con Automi connessi : l'umano nella rete. La generazione dei nativi digitali vive un paradosso enorme. La più social, quella con maggiori occasioni di relazionarsi col mondo e conoscere un grandissimo numero di persone grazie alla Rete, è anche quella in cui i ragazzi dichiarano di sentirsi soli, inadeguati ad affrontare la vita reale, costantemente sotto la pressione di schermi colorati che non smettono mai di ipnotizzarli, monopolizzando la loro attenzione e colonizzando la loro vita personale.
Venerdi 10 Novembre, con lo storico Franco Cardini faremo “un'esame di coscienza dell'Occidente”.
Di che cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Oggi, con la guerra in Ucraina, sembra ritornare in auge un concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrappongono alla ‘barbarie’ orientale, russa e cinese.
Ma non è sempre stato così, anzi, e siamo sicuri che questa idea di Occidente, questa alleanza fatta di valori, di economia e di tecnologia militare, duri per sempre?
Chiusura, venerdi 17 Ottobre, con Ivano Dionigi e un titolo che ci riporta agli eventi drammatici di questi ultimi tempi : Il grido della natura. Chi è Dedalo, l’architetto del mondo, l’uomo o la natura? Secondo Lucrezio (I sec. a. C.), autore del poema filosofico Sulla natura (De rerum natura), tra la forza dell’uomo e la forza creatrice e distruttrice della natura c’è una costante competizione. L’uomo con la tecnica colma le lacune e corregge i difetti della natura, e con le arti manuali e liberali raggiunge il vertice del progresso.
Ingresso gratuito e libero fino ad esaurimento posti.
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+39 0541.615520
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