Borgo di Pennabilli

Il borgo di Pennabilli è  Bandiera arancione  del Touring Club Italiano.

Al centro della cittadina subito appare la bella cattedrale cinquecentesca. Più volte rimaneggiata con una particolare e riconoscibile facciata a mattoni rossi. Da visitare anche la chiesa santuario di Sant'Agostino o Madonna delle Grazie. 
Per gli appassionati di storia degli strumenti musicali qui vi è conservato un organo bolognese datato e firmato Cyprius Bolognensis 1564 - 1587. 
Vicino a questa chiesa si trova il seminario feretrano in cui è allestito il  museo diocesano  A. Bergamaschi, dove sono raccolti opere, oggetti, pezzi d'arte che sono stati trovati nelle chiese di tutto il Montefeltro: tavole, pitture, affreschi e sculture, oltre ad arredi e paramenti sacri, tutti del periodo che va dal XIV fino al XVIII secolo.

Da piazza Vittorio Emanuele II, si sale lungo la strada delle meridiane. 
Si chiama così perchè lungo il suo tragitto sono collocate sette meridiane artistiche od orologi solari, che scandiscono il tempo secondo metodi appartenuti a diverse epoche storiche. 
Sono collocate sui palazzi del borgo del centro storico e mostrano il diverso modo in cui nei secoli è stato concepito il tempo. 
Sono state allestine nel 1991, e una volta entrati nel borgo è possibile scoprirle una ad una.

Fra le cose da non perdere durante una visita a Pennabilli ce ne sono due che meritano particolare attenzione.

Il Museo diffuso " I luoghi dell’anima"

Si snoda attraverso il paese e prosegue nell’Alta Valle, nato da un’idea del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra che gli ha conferito la sua poetica espressiva ed evocativa. 

Le istallazioni quasi tutte all’aperto non hanno limitazioni d’accesso, e hanno creato un notevolissimo interesse del nostro territorio in Italia e all’estero. merito della loro originalità e dei contenuti universali che suggeriscono, un “modello di creatività e rivalutazione urbanistica, un museo unico nel suo genere”.

I luoghi dell’anima presenti a Pennabilli sono:

L’orto dei frutti dimenticati
Il rifugio delle Madonne abbandonate
La strada delle Meridiane
L’angelo coi baffi
Il santuario dei pensieri
Il giardino pietrificato in località Bascio
La Madonna del rettangolo di neve in località Ca’ Romano.
Accanto a queste opere, percorrendo il centro storico, sono visibili altre numerose tracce che il genio poetico del maestro ha pensato di imprimere. Sono piccole biografie, riportate su ceramica, di grandi e piccoli personaggi che hanno lasciato una memoria nella storia e nei costumi della città. Sono quelle che il maestro ha definito “le parole sui muri”.


Museo  "Il Mondo di Tonino Guerra"
Ospitato nei sotterranei dell’Oratorio di S. Maria della Misericordia, raccoglie mirabilmente opere,volumi e pellicole del Maestro poeta Tonino Guerra. 

È uno spazio museale ricco di opere pittoriche, ceramiche e scultoree ideate e realizzate da Tonino Guerra; ma è anche un luogo in cui si può approfondire l’opera del Maestro e del contesto in cui è nata, grazie all’archivio, alla videoteca e alla biblioteca allestiti all’interno.

Un po' di storia

Pennabilli deve il suo assetto urbano all’unione dei due castelli, di Billi, sopra la Rupe, e di Penna, sul Roccione.

Di origini antichissime ha visto succedersi gli Umbri, gli Etruschi e i Romani e intorno al Mille, l’abitato si è sviluppato con fortificazioni, difese ed edifici sacri fino a strutturare il bel centro storico.

Fu feudo dei Signori di Carpegna, prima di passare ai Malatesta di cui afferma di essere la “culla”, evento conteso con Verucchio. Anche qui dopo la caduta di Sigismondo Pandolfo Malatesta giunse la potenza di Federico da Montefeltro.

Intorno al 1300 i due comuni autonomi di Penna e Billi si unirono dando luogo ad un’unica entità, come raffigurato nello stemma civico: due torri con aquila feltresca. Nel 1572 Gregorio XIII vi trasferì da San Leo la sede della Diocesi del Montefeltro, oggi denominata San Marino-Montefeltro, presenza che ancora caratterizza fortemente la cittadina sia sotto il profilo sociale che urbanistico. Ne sono testimonianza la Cattedrale, il Santuario della Madonna delle Grazie,  il Convento delle Agostiniane, luoghi di forte richiamo. Così come il suo ambiente naturale, caratterizzato dal Parco del Sasso Simone e Simoncello, per il 50% nel suo territorio.

Fantasmi & leggende

Il venerdì bello 
Il terzo venerdì di marzo del 1489, era il 20, nei Castelli di Penna e di Billi accadde un fenomeno miracoloso.

La quattrocentesca immagine della Madonna delle Grazie di Pennabilli, affrescata nel 1432 nella chiesa  dedicata a San Cristoforo, detta di Sant’Agostino, risalente all’XI Secolo,  retta poi dagli eremitani agostiniani dal 1374 al 1810 da cui ne prese il  nome, versò lacrime dall’occhio destro.

Alcuni astanti, meravigliati e increduli vollero asciugare le lacrime  con pezzuole, ma queste continuarono ad uscire scorrendo per la gota,  lasciando una traccia sul nitido volto.

Altri due miracoli legate a questa Madonna sono rimasti nella storia, le apparizioni del 1517 e del 1522.

Per questo è chiamata La Madonna delle lacrime di Pennabilli e nel Montefeltro è l’immagine mariana più  celebre e venerata con il titolo di Santa Maria novissima delle Grazie, o  più semplicemente Madonna delle Grazie.

Il prodigio delle lacrime suscitò  grande impressione e venne giudicato un pietoso, materno avvertimento.

continua a leggere

Nel 1517, durante la guerra  mossa da Lorenzo de’ Medici a Francesco Maria della Rovere, Pennabilli  fu assediata dai fiorentini, ma il 17 febbraio la Madonna apparve sulle mura  di cinta e mise in fuga gli assedianti. Il fatto si ripeté il 22 febbraio 1522. Le  truppe al comando di Giovanni dalle Bande Nere, si accamparono nuovamente sotto le mura tentando la capitolazione della città e della rocca.

Il  Duca di Urbino constatata la situazione di forte minoranza consigliò alla popolazione di lasciare la città. Tutti fuggirono all’infuori di 14 valorosi soldati. All’alba alcuni di essi scesero per trattare la resa. I nemici accettarono  a condizione che tutti si consegnassero come ostaggi. Nella disperazione  e nel dolore quei pochi si ritirarono a consiglio. Scesa la notte mentre i  nemici si aggiravano intorno alle mura cercando di penetrare nel castello  nel cielo tra un fortissimo bagliore riapparve l’immagine della Vergine con  il figlio in braccio. La città fu nuovamente salva.

L’immagine è ancora molto venerata e il terzo venerdì di marzo, detto “venerdì bello”, a ricordo di  quello del 1489, a Pennabilli si svolgono solenni tradizionali celebrazioni.  

riduci