Borgo di Santarcangelo
Il borgo di Santarcangelo è adagiato su un morbido colle chiamato Colle Giove; qui ancor oggi è ben riconoscibile la tipica struttura del borgo fortificato medioevale. Il Medioevo lasciò una impronta indelebile nelle contrade alte del centro storico, su cui domina la solida Rocca, baluardo strategico sulla pianura circostante.
Questo borgo - considerato uno dei più accattivanti della Romagna - ha dato i natali a un concentrato di intellettuali e artisti, ieri come oggi, come nessun altro luogo di provincia, fra cui un Papa, Clemente XIV, Ganganelli, come ricordano alcuni monumenti a lui dedicati.
Qui l’arte, la cultura, la storia e le tradizioni sono di casa, lo si respira nelle sue piazze, nei suoi suggestivi angoli e nelle molteplici manifestazioni che scandiscono le stagioni, divenute anche attrazioni turistiche.
Il suo centro storico rigorosamente ristrutturato dove si legge un’attenzione speciale alla difesa dei segni del passato, grazie anche ai numerosi ristoranti e osterie è più che mai vivo.
Il borgo di Santarcangolo apre le porte all'incontro, è sinonimo ospitalità e ovunque si avverte la sua forte identità culturale.
Ma sa anche essere attuale, capace di aggiornarsi, attualizzarsi, raccogliere le sfide del futuro.
Ne è riprova il suo Festival del Teatro in piazza che 40 anni fa portò qui, registrandoli ma rielaborandoli, i nuovi fermenti culturali del dopo ’68 e sempre ha camminato di pari passo con le evoluzioni sociali e culturali internazionali. Allo stesso modo ha saputo attualizzare le sue antichissime fiere, aggiornando tradizione e folclore fino a farli assurgere a moderni appuntamenti legati ai prodotti naturali e alle specificità enogastronomiche.
Cosa vedere una volta entrati in questo bellissimo borgo?
La scelta è ricca... ecco alcune suggestioni.
Torre del Campanone del sec. XIX , seppure non è l’originaria, sormontava il più antico accesso della prima fortificazione (Porta del Campanone Vecchio XI-XII sec.), e resta comunque uno dei simboli cittadini parte inconfondibile del suo skyline. Proseguendo la passeggiata troviamo la Piazza delle Monache, una fra le più graziose piazze medievali sulle quali si affacciano edifici di pregio, con raro pozzo d’epoca e accesso ad una tra le grotte più belle.
Da non perderee le Grotte Tufacee la cui visita è su prenotazione. Il centro storico sorge su un reticolo di misteriosi ipogei al cui interno sono ricavati spazi circolari, cunicoli, pozzi, camminamenti, di notevole valore architettonico.
L’intero Colle è attraversato da oltre duecento grotte tutte censite. Nonostante gli studi, ancora non si conosce la loro origine né la funzione, e le ipotesi sono innumerevoli, certo è che formano un’affascinante città sotterranea.
Infine merita una visita l 'Antico Mangano sec. XVII della Stamperia Marchi, uno straordinario esemplare seicentesco di pressa a ruota per la stiratura dei tessuti, perfettamente funzionante. Nell’adiacente bottega si producono alla maniera tradizionale stoffe dipinte a mano con l’antica tecnica della “stampa a ruggine”.
Un po' di storia
La storia di Santarcangelo vanta i primi insediamenti di epoca romana a cui fecero seguito alla fondazione di Ariminum, attorno al 268 a.C. e nelle sue campagne ebbe luogo la centuriazione, mentre l’area si arricchì di fornaci.
La Via consolare Emilia, che ancora oggi l’attraversa, favorì da sempre i suoi commerci e diede l’impulso per la sua trasformazione in centro di scambi e di incontri, caratteristica che non l’ha più abbandonata e che tuttora la fa essere meta di avventori, visitatori e turisti.
Nel medioevo l’abitato si adagiò sul Colle Giove, dove ancora adesso è ben riconoscibile la tipica struttura di borgo fortificato. Un armonioso ed elegante centro storico dominato dalla Rocca dei Malatesta, che qui governarono a partire dal XIII sec, anche se la fortificazione era preesistente. I signori di Rimini la ampliarono e l’abbellirono e la Rocca di oggi è il frutto della loro opera ricostruttiva.
Tra il ‘600 e l’800 il borgo si ampliò mantenendo una buona armonia urbanistica. Edifici nobili si affiancarono a quelli popolari ben integrandosi, creando tutto ciò che oggi rende la città bella, attraente e di interesse.
Nel 1828 venne fregiata del titolo di Città e nel 1984 le venne attribuito quello di Città d’Arte: lo è di nome e di fatto, più che mai votata alla buona accoglienza.
Fantasmi & leggende
Santarcangelo ospita il MET Museo degli usi e costumi delle gente di Romagna.
È uno dei principali musei nazionali dedicati alle tradizioni popolari. Modernamente organizzato presenta reperti e documenti suddivisi in sezioni tematiche, come il ciclo del grano e del vino, il mulino, la stampa su tela, l’abbigliamento, i mestieri, la casa, i trasporti, la liuteria, i burattini e molto altro.
Anche questa città, è stata toccata dalla mano di Tonino Guerra, con la Fontana del Prato sommerso.
La fontana, ideata dall’eclettico poeta e artista santarcangiolese Tonino Guerra, regala frescura d’acqua con incanto poetico. Così come le sue opere e allestimenti presenti in vari luoghi cittadini, definiti Luoghi dell’Anima, che strutturano un percorso da non perdere per bellezza e originalità.
Ultimo ma non ultimo, Santarcangelo offre un piccolo gioiello di originalità e bellezza: Il Museo del Bottone con una collezione di 8.500 bottoni di Giorgio Gavallotti. Entrare al Mudeo del Bottone è un viaggio nel tempo, nella stoia, negli usi e costumi dell'uomo con reperti antichissimi, altri preziosi perché appartenuti ai pontefici, altri ancora staordinari perché sono stati nello spazio.