Borgo di San Leo
San Leo fa parte de “I Borghi più Belli d’Italia” ed è Bandiera arancione del Touring Club Italiano.
Oggi il borgo di San Leo, integro nel suo rigore e nella sua bellezza originaria, offre immediatamente allo sguardo gli antichi edifici romanici: Pieve, Cattedrale e Torre, ai quali si affiancano numerosi palazzi rinascimentali, come il Palazzo Mediceo, sede dell’elegante Museo di Arte Sacra, la residenza dei Conti Severini-Nardini, il Palazzo Della Rovere, sede del Municipio.
Cuore di San Leo la piazza intitolata a Dante che vi fu ospitato come San Francesco, il quale qui ricevette in dono, dal Conte di Chiusi, il Monte della Verna. Sulla punta più alta dello sperone la Fortezza di Francesco di Giorgio Martini, dove fu rinchiuso, dal 1791 fino alla morte, avvenuta nel 1795, Giuseppe Balsamo, noto come Conte di Cagliostro.
Nel centro della cittadina sono da notare il Palazzo municipale, abitazione dei conti di Montefeltro, e il palazzo dei conti Nardini, che l'8 maggio 1213 ebbe l'onore di avere come ospite San Francesco che qui ricevette in dono il monte de La Verna.
Altro bell'edificio è il palazzo Mediceo, riedificato dai Dè Medici tra il 1517 e il 1523 come alloggio del governatore di San Leo, che oggi ospita il museo di arte sacra, custode di preziose opere.
Piccolo ma vero capolavoro architettonico è la pieve romanica di Santa Maria Assunta, con pianta basilicale composta di tre absidi, arricchite da archetti e lesene.
Non solo monumento di rilievo, ma anche luogo dotato di una sua potente anima è il Duomo, edificato nel 1173 su un edificio del IX secolo, in stile romanico-longobardo con arricchimenti architettonici.
Di grande suggestione la rude torre campanaria a base quadrangolare, che dall'alto offre una incomparabile vista dell'abitato di San Leo.
Un po' di storia
Meravigliosa capitale d’arte, citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, San Leo è il fulcro della regione storica del Montefeltro ed è la città che gli ha dato il nome. Nota per le sue vicende storiche e geopolitiche, location per film e documentari, meta turistica d’eccellenza, è la perla preziosa custodita dalla provincia di Rimini.
La città si chiamava Monte Feltro, da Mons Feretrus, nome legato all’importante insediamento romano sorto intorno al tempio consacrato a Giove Feretrio (Jupiter Feretrius).
E i Romani già nel III sec. a.C. costruirono sul punto più elevato una fortificazione. Il periodo paleocristiano (II sec. d.C.) è caratterizzato dalla cristianizzazione del luogo dovuta all’arrivo di Leone e Marino, due scalpellini dalmati che fondarono le comunità cristiane di San Leo e San Marino, favorendo la diffusione del cristianesimo in tutta la regione, fino alla nascita della diocesi di Montefeltro.
Leone è considerato il primo vescovo della circoscrizione e a lui si deve l’edificazione dell’originario sacrario su cui in epoca carolingia sorse la Pieve, poi rimodernata in età preromanica.
Dopo il VII secolo venne affiancata dalla Cattedrale, consacrata al culto di San Leone. Questa nel 1173 venne rinnovata assumendo forme romanico-lombarde e unita alla possente torre campanaria di origine bizantina.
Nel XII secolo la civitas Sanctis Leonis rappresentava un vero e proprio agglomerato urbano, costituito dal Palazzo Vescovile e dalla residenza dei Canonici, nucleo della città sacra, nonché da altri edifici voluti dai Signori Montefeltro che si erano stabiliti qui dalla vicina Carpegna a metà del 1100, assumendo il nome dell’antica città-fortezza di Montefeltro-San Leo. Città che per due anni era stata capitale d’Italia, dal 962, sotto il Regno di Berengario II.
Fantasmi & leggende
Il Conte di Cagliostro e la sua ingarbugliata e misteriosa esistenza
La storia del Conte Giuseppe Balsamo detto Conte di Cagliostro, guaritore, eretico, massone, alchimista, dopo aver frequentato le Corti d’Europa, si concluse a San Leo.
Qui fu incarcerato dalla Santa Inquisizione e morì per cause misteriose in una cella dell’antica Fortezza realizzata su progetto di Francesco di Giorgio Martini. Mistero che ha avuto un seguito anche dopo la morte, con la scomparsa del suo corpo, sepolto ai piedi della rupe e subito trafugato. La sua vita e le vicende che l’hanno caratterizzata sono indubbiamente di grande interesse che non è mai scemato. E mentre per alcuni è riconosciuto come il fondatore della massoneria egizia, per altri è un truffatore che ebbe guai giudiziari e cercò in tutti i modi di non essere perseguito per le sue malefatte.
Ciò che conta è la sua fama eterna che continua ad essere tale. Legati a lui ancora oggi accadono fatti strani e inspiegabili. Ad esempio nella sua cella sono stati e vengono registrati episodi inspiegabili. Tra questi la deposizione di un mazzo di rose rosse il giorno della morte senza che mai nessuno abbia potuto vedere il o la responsabile del gesto. La sua vita è stata analizzata da storici e studiosi ed è stata fonte di ispirazione per artisti e scrittori. Resta il fatto che la sua figura, le sue invenzioni e scoperte sono indissolubilmente legate alla città di San Leo.