La linea dei Goti

Montegridolfo ha dedicato un museo ricco di documentazione alla “Linea Gotica”.
Dietro al nome “Linea Gotica” si nascondono le tracce di un momento cruciale per la storia d’Italia e d’Europa, un momento drammatico che ha portato, col sacrificio di un numero spaventoso di vite umane, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale e alla liberazione del territorio italiano dalle truppe naziste.

 

La Linea Gotica era una linea difensiva che fu costruita dai militari Tedeschi nel 1944 per impedire che gli Alleati raggiungessero la Pianura Padana: se fosse stata superata, le Alpi e poi la Germania sarebbero state a portata di mano.
Conosciuta anche come Linea Verde, tagliava in due la penisola italiana da Massa-Carrara a Rimini (o Pesaro come sostengono autorevoli studiosi), si estendeva per una lunghezza di 320km e per una profondità che in alcuni punti raggiungeva i 30 km.

 

Era dotata di difese di vario genere, tra le quali campi minati, reticolati, fossati anticarro, trincee, ricoveri, bunker per l’artiglieria e per le mitragliatrici. La Linea Gotica fu attaccata dagli Alleati nel settembre del 1944, e benché questi riuscissero a sfondare le prime linee in numerosi punti, non furono tuttavia in grado di portare l’attacco fino in fondo. Le pesanti perdite subite, le difficoltà nell’ottenere i rinforzi e gli approvvigionamenti necessari per continuare l’attacco e l’arrivo della cattiva stagione costrinsero gli Alleati a fermarsi per tutto l’Inverno.

 

Quando con la ripresa dell’offensiva angloamericana la Linea Gotica finalmente crollò, questa aveva già egregiamente adempiuto alcompito attribuitogli, ritardare per il maggior tempo possibile l’avanzata Alleata. E’ stato calcolato che la Germania perse sulla Linea Gotica circa 75.000 uomini tra morti, feriti e dispersi, gli Alleati circa 65.000.

 

Proprio nel Riminese lo sfondamento della Linea Gotica visse uno dei momenti più drammatici. Come sostiene lo storico Amedeo Montemaggi: «la battaglia di Rimini fu la più grande battaglia di mezzi mai combattuta in Italia, è una delle più cruciali (e ignorate) battaglie della 2ª Guerra Mondiale, combattuta da 1.200.000 soldati, damigliaia di aerei, cannoni e carri armati.»

 

Tutto il territorio delle colline alle spalle di Rimini fu coinvolto negli scontri.

 

Il Museo di Montegridolfo rievoca quel momento attraverso l’esposizione di repertibellici, di numerosi giornali e materiali cartacei che permettono al visitatore di accostarsinon solo alle vicende militari ma anche al tema della propaganda politica. Tra gli oggetti sono presenti anche i vari equipaggiamenti personali dei soldati. Sono visibili anche filmati risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che riguardano iluoghi vicini.