10 cose da non perdere a Santarcangelo di Romagna

Sono tanti i motivi per i quali vale la pena scoprire Santarcangelo: per la sua forte identità romagnola e l’atmosfera di grande borgo scandito da un giusto ritmo di vita, per la sua bellezza architettonica fatta di nobili palazzi, case borghigiane, vicoli e piazzette che le hanno conferito il titolo di Città d’Arte, per le manifestazioni di respiro internazionale che la animano non meno delle sagre di paese dense di profumi e di sapori.

Benvenuti nella bellezza, nella cultura e nella tradizione tipica.

 

Torre del Campanone del sec. XIX .
Non è l’originaria che sormontava il più antico accesso della prima fortificazione (Porta del Campanone Vecchio XI-XII sec.), resta comunque uno dei simboli cittadini parte inconfondibile del suo skyline.

 

Piazza delle Monache
Fra le più graziose piazze medievali sulle quali si affacciano edifici di pregio, con raro pozzo d’epoca e accesso ad una tra le grotte più belle.

 

Grotte Tufacee
La visita è su prenotazione. Il centro storico sorge su un reticolo di misteriosi ipogei al cui interno sono ricavati spazi circolari, cunicoli, pozzi, camminamenti, di notevole valore architettonico. L’intero Colle è attraversato da oltre duecento grotte tutte censite. Nonostante gli studi, ancora non si conosce la loro origine né la funzione, e le ipotesi sono innumerevoli, certo è che formano un’affascinante città sotterranea.

 

Chiesa Collegiata sec. XVIII
È la chiesa principale e custodisce pregevoli opere d’arte. Tra queste il Crocefisso ligneo di “Scuola riminese del Trecento”, e la tela del 1635 S. Giuseppe, S. Eligio e Gesù Bambino di Guido Cagnacci pittore che qui nacque nel 1601.

 

Pieve di San Michele Arcangelo sec. VI
Rappresenta a tutt’oggi uno dei monumenti più importanti dell’architettura ecclesiastica alto medievale, di ottima fattura e respiro poetico. La visita è su prenotazione telefonica.

 

MET Museo degli usi e costumi delle gente di Romagna
È uno dei principali musei nazionali dedicati alle tradizioni popolari. Modernamente organizzato presenta reperti e documenti suddivisi in sezioni tematiche, come il ciclo del grano e del vino, il mulino, la stampa su tela, l’abbigliamento, i mestieri, la casa, i trasporti, la liuteria, i burattini e molto altro.

 

MUSAS Museo Storico Archeologico
Ospitato nel seicentesco Palazzo Cenci, raccoglie reperti e testimonianze relative a storia ed espressioni artistiche di città e territorio. Conserva anche il Polittico 9 del veneziano Jacobello da Bonomo del 1385.

 

Arco Ganganelli
Arco trionfale eretto nel 1777 in onore di Papa Clemente XIV (1705-1774), per celebrare la sua elezione, a cui la città ha dato i natali.

 

Fontana del Prato sommerso e installazioni guerriane
La fontana, ideata dall’eclettico poeta e artista santarcangiolese Tonino Guerra, regala frescura d’acqua con incanto poetico. Così come le sue opere e allestimenti presenti in vari luoghi cittadini, definiti Luoghi dell’Anima, che strutturano un percorso da non perdere per bellezza e originalità.

 

Antico Mangano sec. XVII
Visita a pagamento. Straordinario esemplare seicentesco di pressa a ruota per la stiratura dei tessuti, perfettamente funzionante. Nell’adiacente bottega si producono alla maniera tradizionale stoffe dipinte a mano con l’antica tecnica della “stampa a ruggine”.

 

Tratto da Malatesta [&] Montefeltro: viaggio nelle colline riminesi