Gradara, la terra del medioevo, di Francesca da Rimini e di un borgo fortificato

“Ci sono luoghi dedicati a chi ha il sole dentro, anche se fuori piove.”

(Cit. M. Mazzotti)

 

Stando all’etimologia, Gradara deriverebbe da “grata aura”, proprio per via dell’aria “gradevole” (ma sarebbe un pallido eufemismo definirla tale) che si respira, arrivati in cima a questa meravigliosa rocca.

Ma il viaggio a Gradara, un Comune della provincia di Pesaro Urbino, inizia molto prima.

 

È la terra del medioevo, dei borghi fortificati, delle eccellenze culinarie, del buon vivere. 

Con il suo castello e il suo borgo, Gradara rappresenta un vero e proprio tuffo nel medioevo, tanto che, passeggiando fra le sue vie silenziose, si ha come l’impressione di scorgere dame e cavalieri a passeggio, artigiani intenti a lavorare il ferro, fornai a cuocere il pane.

 

A Gradara tutto profuma di antico, di storia, di bellezza. Il Castello ha origini antiche che risalgono al XII secolo ed è arrivato a noi attraverso la cura di personaggi che hanno sempre avuto a cuore le sue sorti.

Si erge su una collina a 142 metri sul livello del mare, mentre il mastio e il torrione principale, si innalzano per 30 metri, dominando l’intera vallata.

L’impressione è proprio questa: dominare la valle, guardare da lontano il mare, sentire il forte senso di protezione e l’abbraccio di mura antiche. 

Mura e stanze che raccontano la storia dei Malatesta, degli Sforza, dei Borgia, le casate più potenti e influenti del medioevo che hanno camminato nei corridoi di questo Castello.

 

Infine, arrivando ai giorni nostri, nel 1920 è stato l’Ing. Umberto Zanvettori di Belluno, a farlo rinascere.

Chiamò collaboratori di fama quali gli architetti Ferrari e Giovannoni e con un preciso e delicato restauro si collegò a quello compiuto quattro secoli prima da Giovanni Sforza.

 

Ma prima di entrare nel Castello è consigliata una passeggiata sui “Camminamenti di Ronda”, un percorso di 300 metri dal quale è possibile ammirare dall’alto tutto il borgo -  e in lontananza il Monte Titano (la Repubblica di San Marino) il Montefeltro e la Costa Adriatica - e immergersi nel passato immaginando di essere un “soldato di ronda” che controlla i confini del territorio.

 

A pochi metri dell’ingresso alla Rocca merita una visita anche la Chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel 1290 dove troverete un meraviglioso Crocifisso che mostra, a seconda dell’angolo di osservazione, tre volti differenti: silenzio, sofferenza, sollievo.

 

Ed eccoci qui. Finalmente pronti per entrare nel Castello, al quale si accede solo attraverso un ponte levatoio, per poi entrare in grande cortile costituito da un elegante porticato di arcate a volta gotica, archi a tutto sesto, massicce e sinuose colonne in travertino.


La prima stanza da esplorare è la Sala delle Torture o della Prigione completa di oggetti affilati, catene, ceppi di legno e asce che ripropone con grande fedeltà, alcuni aspetti del periodo.


Salendo al primo piano, gli ambienti sono totalmente diversi: signorili, eleganti e raffinati. Le Sale sono abbellite da opere d’arte di grande pregio come il quattrocentesco dipinto “La Battaglia” di Amico Aspertini, la Pala di terracotta realizzata da Andrea della Robbia, la pala la Madonna in trono con il Bambino del pittore Giovanni Santi padre di Raffaello Sanzio e molte altre. 

Il tutto impreziosito da soffitti e pareti minuziosamente decorate, antichi arredi, letti a baldacchino lignei egregiamente scolpiti e tessuti damascati.

 

Una delle stanze più belle e affascinanti è quella dove è stata ricostruita la camera privata di Francesca da Polenta, uccisa assieme al suo amante Paolo, fratello del marito Gianciotto Malatesta e resa famosa da Dante nel V Canto dell’Inferno.

La tragedia ispirò anche Gabriele D’Annunzio che scrisse “Francesca da Rimini” interpretata dalla leggendaria Eleonora Duse. 

Oggi nella stanza del Castello primeggia in primo piano il meraviglioso abito indossato proprio dalla Duse e sullo sfondo il trittico della Madonna col Bambino fra Santi.

Un viaggio a Gradara è un viaggio nella storia, in un passato che si lascia mostrare in ogni pietra del suo castello, in ogni “assaggio” di cultura o di cibo e in ogni passo nelle vie del suo storico borgo. 

In tutte le stanze del Castello avrete di fatto attraversato dei piccoli musei tematici, dove poter ammirare quadri, affreschi e cimeli di un periodo che ha fatto la storia di gran parte del nostro territorio, attraversando i confini della Romagna e delle Marche.

 

Per informazioni

Gradara Pro Loco

Piazza 5 Novembre, 1, Gradara, Italy

+39 0541 964115

info@gradara.org