Rovine dell'anfiteatro romano

Con l'arco d'Augusto e il ponte Tiberio forma la triade dei principali monumenti risalenti all'epoca romana custoditi dalla città. Eretto sotto Adriano nel II secolo d.C., come attesta il ritrovamento in una muratura di una moneta con l'effige dell'imperatore, rivenne alla luce in seguito agli scavi del 1843-44 a cui seguirono quelli più importanti del 1926 e del 1935.

Ciò che resta dimostra che l'anfiteatro fu senza dubbio uno tra i più imponenti della regione, oltre a essere il solo parzialmente superstite in Emilia Romagna.
La struttura in laterizio, di forma ellittica, misurava nell'asse maggiore m 118 e nel minore m 88 ed era formata da quattro anelli concentrici dello spessore complessivo di m 21,80. Le dimensioni dell'arena ellittica (m 73,76 e m 44,52) lo avvicinano al Colosseo. L'altezza era di m. 16-17. Il portico esterno si componeva di 60 arcate; ne sono ancora visibili due, inglobate nelle mura quando per fronteggiare le invasioni barbariche la città si dotò di una nuova cinta difensiva.
Nel medioeveo fu adibito a orti e nel XII secolo a lazzaretto. Subì i danni più gravi durante la seconda guerra mondiale. Dal grandioso complesso, capace di ospitare in origine fino a 12.000 spettatori, ora sono visibili le due arcate del portico esterno a parte dell'arena e della cavea.

Recapiti
Via Vezia - tel: (+39) 0541 793851 (musei comunali )
Anfiteatro