Rocca Malatestiana

E' una delle più grandi e meglio conservate fortificazioni malatestiane: la Rocca Malatestiana di Verucchio, costruita da Sigismondo Malatesta nel 1449, permette la vista di un panorama che spazia dall'Adriatico alle più alte vette del crinale appenninico.
Conserva all'interno l’imponente albero genealogico dei Malatesta, i due cortili, le sale del Palazzo Baronale e la Torre Mastio da cui si ammira lo stupendo paesaggio della Valmarecchia.  

La Rocca è ben riconoscibile dalla caratteristica guardiola sulla quale è incastonato un grande orologio che segna le ore sulla centrale Piazza Malatesta. Percorrendo l'acciottolata Via della Rocca, si raggiunge la porta che dà accesso alla cittadina racchiusa nella prima cinta muraria. Dopo poche centinaia di metri in salita, si arriva ai piedi del Castello vero e proprio. Poco oltre si accede al giardino pensile.

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Il Castello ha visto il sovrapporsi di diverse parti architettoniche dal XII al XVI secolo. La rocca era infatti di proprietà dei Malatesta già nel 1197: la casata detiene la città ed il castello per almeno tre secoli. All'interno della Rocca, nella Sala Magna, dove fino al 1700 era collocato un teatro, potete vedere oggi una mostra che illustra l'evoluzione degli stemmi araldici nel corso della storia. 

Il borgo di Verucchio, posto al centro dell'importante sistema strategico di controllo del territorio da parte dei Malatesta, diede i natali a “il Mastin Vecchio” Malatesta da Verucchio, il capostipite detto "il centenario" che conquistò Rimini nel 1295, ricordato da Dante nella Divina Commedia: " 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, / che fecer di Montagna il mal governo, / là dove soglion fan d'i denti succhio".
Verucchio era, infatti, presidio strategico e baluardo contro la signoria avversa dei Montefeltro.
Proprio l’ultima grande figura dei Malatesta, Sigismondo Pandolfo, rimodellò nel XV sec d.C. la Rocca e la cinta muraria del borgo.

Le sale di questa rocca hanno subito, nel tempo, molte trasformazioni per adeguarsi alle esigenze delle corti che si sono susseguite, ad esempio corte di Zenobio dei Medici, Ippolita Comnena, Leonello e Alberto Pio da Carpi.

La Rocca è sede di convegni, eventi culturali, spettacoli ed esposizioni.

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Un po' di storia

La Rocca Malatestiana è situata nella parte alta di Verucchio: nota anche come Rocca del Sasso per la sua posizione all’apice dello sperone di roccia che domina tutto il territorio, gode di uno stato di conservazione notevole.
Le prime notizie del Castello di Verucchio risalgono al 962 d.C. quando Ottone I lo donò a Ulderico; la parte inferiore è costruita con conci di pietra squadrati perfettamente combacianti, attorno alla quale sono addossati resti di costruzioni più recenti. La parte più antica dell'arroccato è la torre nel cortile piccolo.

Fu fortificata da Sigismondo Malatesta nel 1449, ma alcuni scavi hanno rivelato sotterranei e altre

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strutture risalenti al XII secolo; ancora più antica è la torre quadrata in pietra.

Quando i Malatesta vengono definitivamente sconfitti dai Montefeltro, il castello passa sotto il dominio diretto della Chiesa, e affidato alcuni anni più tardi a Cesare Borgia.

Dopo la dominazione veneziana nel 1503, il castello viene affidato nel 1516 a Giovanni Alemanno Medici al quale il Papa aveva concesso lo stemma e il nome dei Medici. Il successore di Giovanni, il conte Camillo, si trova costretto a vendere per 1650 scudi la contea a Zenobio imparentato con i Medici e marito di Ippolita Comneno, figlia di Costantino principe di Macedonia.

Alla morte di Zenobio la contea passa alla moglie Ippolita: in questi anni avviene la ristrutturazione più consistente del fabbricato per renderlo più adatto all'uso abitativo. Il periodo della contessa Ippolita, durato quasi trent'anni, è ricordato come un periodo di pace e prosperità.

Nel 1532 la contessa Ippolita sposa in seconde nozze Pio da Carpi, già signore di Meldola e Sarsina, e dalla loro unione nasce Alberto Pio che dal 1580 sarà il quinto duca di Verucchio.

Proprio Alberto Pio elimina con un pretesto la Contea e pone Verucchio sotto il diretto dominio della Chiesa, sotto il quale rimane salvo brevi parentesi, fino all'unità d'Italia.

Le sale di questa rocca hanno subito, dunque, molte trasformazioni per adeguarsi alle esigenze della corte di Zenobio dei Medici, Ippolita Comnena, Leonello e Alberto Pio da Carpi, che ebbero in feudo Verucchio dal 1518 al 1580.

Nel 1975 è stato ricostruito un antico sentiero, che costituiva un collegamento di emergenza con il territorio.

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