I fantasmi della provincia riminese

Sono tanti i fantasmi nostrani, quasi da fare invidia a quelli che popolanoi castelli della Scozia. Sono i più numerosi della regione Romagna e puntualmente si fanno “vivi”.


Di castelli nella provincia riminese se ne contano tanti e in una decina di questi la presenza di figure spettrali è annoverata da tempi memorabili. In alcuni casi, come leggerete più avanti, se ne odono le voci, magari richieste di aiuto o singhiozzi, come accade con la piccola Azzurrina, che si aggira nel Castello dei Conti Guidi che, settecento anni fa, fu della sua famiglia, a Montebello di Torriana.
La storia della piccola Ermelinda Malatesta, figlia di Costanza e di Ugunuccio, è nota. Il 21 giugno del 1375 scomparve misteriosamente nella nevaia del castello e non fu più ritrovata. Il suo soprannome lo si deve alla tinta fatta dalla madre ai suoi capelli per non svelare la natura albina della figlia. Infatti, a causa del suo essere albina, al tempo, sarebbe stata sospettata di stregoneria. È allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro che si possano udire rumori di passi e pianti provenire dalla nevaia. E sempre di Azzurrina pare sia stato colto anche il profilo così come del suo nuovo compagno, uno spirito incappucciato che pare sia stato fotografato di recente. E qualche esperto afferma che potrebbe essere la madre e che la popolazione degli spiriti nel castello dei Conti Guidi sia destinata ancora a crescere.

 

In altre fortezze pare di vedere fuggire lungo i camminamenti e i corridoi, alla stregua di un vento improvviso, candidi mantelli svolazzanti, come accade a Santarcangelo di Romagna. Sta di fatto che la presenza di queste figure fatte di spirito non è solo testimoniata dalla parola o dallo sguardo di uomini in carne e ossa, bensì da sofisticate attrezzature che ne fermano l’immagine e la parola, o meglio i suoni. La modernità è giunta in aiuto e anche i più increduli pare proprio debbano cedere di fronte a ciò che sono le macchine a svelare. Se gli umani sensi sbagliano, gli attrezzi no!. Quindi, non resta che crederci.

 

Tra le città in cui sono stati registrati fenomeni paranormali che stimolano la fantasia di grandi e piccini, come vedrete c’è, sempre in Valmarecchia, Santarcangelo dove nella parte alta della Rocca Malatestiana, nelle notti senza luna, cammina senza sosta il fantasma di una giovane sposa. Non è altro che la ben nota Francesca da Polenta andata in sposa a Giovanni Malatesta detto Lo zoppo. Qui di sicuro soggiornò ma non è altrettanto sicuro che vi morì, trucidata, con l’amato Paolo, dal marito.

 

Risalendo il fiume Marecchia si giunge a Verucchio dove in particolari notti invernali, la tradizione tramanda che appaia il carro fantasma dei Malatesta che, trainato da buoi, percorre il paese per poi cadere giù per la discesa che porta al fiume.

 

E salendo ancora si arriva ai ruderi di quella che fu l’antica Maiolo, dove castello e rocca furono distrutti nel 1700 da una frana che li fece rovinare verso valle in seguito a un violento nubifragio, mentre secondo la leggenda fu a causa della punizione divina inflitta per via del ballo angelico che vi si praticava. Alcune di quelle anime dannate vagano ancora senza pace e nel bosco sottostante si narra di strani avvistamenti di figure danzanti, alla luce della luna piena.

 

Nella Valle del Conca, è Montefiore Conca ad ospitare antichi spettri, assai strani però, perché pare scelgano abitazioni diverse per mostrarsi, anche se i risultati delle apparecchiature li hanno rintracciati nuovamente nella Rocca Malatestiana.

Non è da meno Mondaino con fantasmi addirittura segnalati non molti anni fa dai Carabinieri in servizio presso un seggio elettorale.

Riccione si racconta di un fantasma in abiti settecenteschi investito mentre attraversava una strada di campagna.

Morciano di Romagna invece si aggira, secondo la leggenda, lo spirito di una giovane vittima di un incidente.

Insomma nel riminese di fantasmi ce ne sono per tutti i gusti, e si tratta di bambine, ragazze, amanti, anziani, basta solo cercarli e può anche accadere di trovarli.

 

Tratto da "Misteri e curiosità della provincia riminese".