Non è autunno senza "piada dei morti"

A partire dalla metà di ottobre e per tutto il mese di novembre compare nei negozi di generi alimentari e nei forni un dolce meraviglioso, creato appositamente per le ricorrenze dei morti.

La Piada dei Morti è una usanza gastronomica tipica della tradizione romagnola che non passa mai di moda.  Arriva con l’autunno ed è adatto ad essere gustato con un buon bicchiere di vino o a colazione insieme al caffè, insomma ogni momento è giusto per morderne una fetta. La sua dolcezza è il risultato dell’unione di uvetta, pinoli, noci e mandorle che lo rendono molto ricercato, perfetto nelle tiepide giornate novembrine.

Nasce da credenze popolari molto antiche, le sue origini risalgono ai tempi in cui questo territorio era sotto la dominazione celtica. Tra le varie tribù scese a conquistare gran parte dell’Italia, i Senoni comandati da Brenno, conquistarono la Romagna e i loro usi e costumi si amalgamarono in profondità fino ad essere tramandati ai nostri giorni.

 

La notte di Ognissanti, che segnava l’inizio della stagione più fredda, era considerato il Capodanno celtico. Questa data segnava la fine di un tempo e l’inizio del nuovo. In questo giorno importante per la popolazione dell’età precristiana si festeggiava la fine del raccolto ringraziando per gli ultimi frutti della terra utili ad affrontare il freddo inverno in arrivo. Secondo la tradizione celtica la rimanenza degli ultimi raccolti veniva lasciata ai defunti e alle entità ultraterrene in visita al mondo dei vivi. Per questo motivo le famiglie, temendo i dispetti dei defunti,  preparavano tavole imbandite, piada dei morti e letti, per poter far sentire a casa questi ospiti un po' fuori dall’ordinario .

 

L’esecuzione di questo dolce non è difficile, ma serve pazienza e cura nella realizzazione.

Piadina dei morti, typical dessert