Nel Montefeltro riminese

Il termine Montefeltro trae le sue origini dall’odierna San Leo che i romani chiamavano Mons Feretrus.

Ed è proprio da qui che prese il nome la famiglia dei Montefeltro che tanto combatté contro i Malatesta, alternandosi alla guida dei rispettivi possedimenti.

 

La prima tappa di questo itinerario, che risale la valle lungo il fiume Marecchia dalla strada Marecchiese, è proprio San Leo.

Questo luogo, che si ritiene abbia ispirato La Divina Commedia di Dante Alighieri, è ricco di storia, arte, cultura e leggende.

Da non perdere una visita al Forte - che si erge a oltre 600 metri sul livello del mare e offre una splendida vista panoramica sul paesaggio circostante -  dove il chimico e alchimista Cagliostro terminò i suoi giorni in carcere. La città è anche culla dell’arte romanica con la Pieve (IX sec.) e la sua Cattedrale (IX-XII sec.).

 

Da San Leo in pochi minuti si raggiunge Maiolo. La memoria del passato di questo luogo è conservata nella Pieve di Santa Maria d’Antico a valle del centro abitato, testimoniata dalla splendida scultura in ceramica invetriata di Luca della Robbia.

Un prodotto molto apprezzato è il pane, realizzato con farine locali e con metodi tradizionali, al quale tutta la città rende omaggio a fine giugno in una sagra annuale: la Festa del Pane. 

Al pane è dedicato anche un museo diffuso costituito da una cinquantina di forni sparsi sul territorio risalenti ai primi anni del XIX sec., di cui circa 10 attivi e funzionanti per la panificazione antica e tradizionale, testimoni della cultura contadina locale.

 

Talamello trova dimora il formaggio di fossa così definito per via della sepoltura che per tre mesi riceve nella roccia arenaria, per poi essere venduto a novembre nell’ambito della prestigiosa fiera.

Il maestro Tonino Guerra lo difinì "L'ambra di Talamello" per le inconfondibili sfumature del suo colore, l'inebriante profumo e l'irresistibile sapore.

Talamello presenta piccoli gioielli di arte, come un crocefisso di scuola giottesca attribuito a Giovanni da Rimini e riportato agli antichi splendori grazie ad un recente restauro. Dalla piazza del paese con una breve passeggiata si arriva ad una celletta votiva del XIV secolo di scuola ferrarese dove è possibile ammirare gli affreschi con le scene dell’Annunciazione e della Madonna in Trono, accompagnate dall'Adorazione dei Magi, le due schiere di Santi, gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa.

A Talamello è ospitata anche l’intera collezione di Fernando Gualtieri, un artista eclettico originario del posto, conservata nella Pinacoteca Gualtieri.

 

Novafeltria è un giovane comune nato nel 1907, oggi centro commerciale e industriale della vallata. L’elegante Piazza Vittorio Emanuele, con il seicentesco Palazzo dei Conti Segni, ora sede del Municipio, riserva un gioiello romanico: l’Oratorio di Santa Marina.

Tra le frazioni di Novafeltria va menzionata Perticara: le sue miniere per secoli l’hanno resa uno dei maggiori centri estrattivi di zolfo in Italia e oggi è sede di un prestigioso museo - Il Sulphur - dove è stata ricostruita la vita dei minatori di quel periodo.

 

Sant’Agata Feltria il Castello Fregoso sembra rapito alle favole, così come il prezioso Teatro Mariani, gioiello di tradizione seicentesca. Qui ai frutti del sottobosco come funghi porcini e tartufo bianco pregiato è dedicata ad ottobre un’importante fiera.

 

Pennabilli è sede Vescovile e dimora del Maestro Tonino Guerra - che a questa terra molto ha dato e che in suo omaggio ospita un museo a lui dedicato.  Dei Castelli di Penna e di Billi, posti sulle omonime rupi, restano segni eloquenti e la pace raggiunta tra i due è testimoniata dalla Fontana della Pace, sorta nel luogo in cui essa fu sottoscritta. Chiese, oratori, conventi, musei caratterizzano questo comune tanto vasto quanto interessante per i borghi, i castelli e i nuclei storici in esso disseminati.

 

Montecopiolo è un piccolo paradiso di natura incontaminata che ha tanto da mostrare. Tutta la zona è rinomata per i percorsi naturalistici e per l’abbondante innevamento del periodo invernale per il quale si è dotato di diversi impianti di risalita.

Una parte del territorio montecopiolese è inoltre inserita nel Parco Naturale Regionale del Sasso Simone e Simoncello, mentre alle due estremità del paese di Villagrande si conservano i ruderi di due castelli: dell’importante e principale castello di Montecopiolo e del piccolo castello del Monte Acuto (oggi monte San Marco).

 

Casteldelci col suo territorio si spinge fino a 1000 metridi altitudine confinando col monte Fumaiolo e le sue imperturbabili alture. Qui storia e natura si fondono e tanta è la purezza incontaminata dell’ambiente da invogliare a rilassanti soggiorni.

 

Infine Sassofeltrio che sorge su uno sperone di roccia gessosa non lontano dalla parte centrale della valle del Conca.  La località Sant’Anastasio con la sua chiesetta che contiene le spoglie del Santo Alberico, è nota per la sorgente di acque sulfuree e alcaline.

Nel punto più alto del paese sorge oggi un grazioso parco pubblico ideale per le famose osservazioni panoramiche con binocolo fisso presente, che sono valse a questo luogo l’appellativo di “Terrazza del Montefeltro”.